SCONTRO TRA TITANI

Pubblicato da FLAVIO |


"Il successo di Allevi? Mi offende" Così era iniziata quella che è la disputa più interessante di inizio anno, direttamente da una pagina del quotidiano " La Stampa "
Da una parte l'indiscusso maestro della musica classica italiana Uto Ughi ,
dall'altra la stella che più brilla nel panorama musicale italiano Giovanni Allevi.

La giovane promessa infatti aveva tenuto un concerto,
molto apprezzato in occasione della festa del Natale direttamente in Senato ,
di fronte alle più alta cariche dello stato.
E il maestro Ughi era partito all'attacco.

" Che spettacolo desolante! Vedere le massime autorità dello Stato osannare questo modestissimo musicista. " e pi , non pago, aveva continuato
" Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete."

E poi ancora :
" La sua musica ? Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo.
Il suo successo è una conseguenza del trionfo del relativismo: la scienza del nulla "

E di fronte all'obiezione del giornalista che ricordava il successo del giovane compositore aveva risposto :
" Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing.
Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio,
spesso in modo acritico. " ( FONTE )


Fin qui , ovviamente solo le parola di un artista , probabilmente stanco e sfiancato dall'età ,
e probabilmente roso dall'invidia di essere stto rimpiazzato da uno più giovane.

Quel giovane che però non ha per nulla gradito le dichiarizioni e risponde , seppur in modo pacato , in maniera ferma e decisa alle accuse del collega.

" Su questo tavolino, c’è un foglietto spiegazzato con sopra un autografo.
Certo, in questi ultimi anni ho avuto l’onore di firmarne tanti.
Ma quello che ho qui con me, l’ho voluto io.
È l’unico autografo che abbia mai chiesto a un artista.
Quella sera di dieci anni fa, me ne tornai al mio monolocale da una gremita Sala Verdi del Conservatorio di Milano, con in tasca quel foglietto, come fosse un gioiello.
Non era stato facile nemmeno raggiungere il camerino dell’artista,
per un nessuno come me, un anonimo studente in Composizione.
Io non avevo amicizie influenti, a stento arrivavo alla fine del mese,
affrontavo grandi sacrifici per diplomarmi in Composizione e il biglietto del concerto l’avevo pagato.
Ma ora avevo l’autografo di uno dei più valenti violinisti del mondo: lei, Maestro Ughi. "

" Come ha potuto farmi questo? Come ha potuto sputarmi addosso tanto veleno,
proprio il giorno della Vigilia di Natale? Lei si ritiene offeso, e di cosa?
Come fa una musica a offendere, se è scritta e suonata con tutta l’anima?
Una musica strumentale senza parole?
Secondo lei, io non sarei degno di essere ammesso in Conservatorio.
In realtà vi ho trascorso i miei migliori anni preparandomi a diventare, con cura, impegno e passione, un compositore di musica contemporanea.
Sono diplomato in Pianoforte con 10/10. Sono diplomato in Composizione col massimo dei voti. Ho pubblicato le mie partiture musicali.
Sono un dottore in Filosofia, laureato con Lode e ho pubblicato i miei scritti "

" Io, a differenza di lei, non ricopro nessun ruolo istituzionale, non ho fatto intitolare nessun Festival a mio nome, non ho potere alcuno nel cosiddetto «mondo della musica», ma ciononostante mi si accusa di essere in un luogo, il cuore di centinaia di migliaia di persone, dove altri vorrebbero essere. Alla luce delle sue parole, sembra paradossale che lei sia Presidente dell’Associazione «Uto Ughi per i giovani». Il grande Segovia diceva: «I giovani compositori hanno fatto la mia fortuna, io la loro». Invece Lei ha scelto la via facile dell’ostruzionismo, dall’alto della sua conclamata notorietà. Quel suo autografo che ho sempre conservato gelosamente, dopo tanti anni, per me ora non conta più niente " ( FONTE )

Sfogo più che giusto per il giovane artista , che è riuscito con le proprie forze ad arrivare nelle case di milioni di persone , e nel cuore di tantissimi giovani,
che anche grazie a lui riscoprono la musica classica, nelle sue forme più semplici.
Che brutto esempio signor Ughi , che brutta cosa l'invidia ,
che brutta cosa l'odio sputato dovuto alla rabbia.
E in maniera così plateale ?
Che cosa ha trasmesso con le sue parole ?
il suo sdegno ? Sdegno per cosa ?
Per qualcuno che è all'alba della carriera mentre lei è al tramonto ?
Forse la capacità di trasmettere qualcosa di unico ed eccezionale con il violino
ha tolto qualcosa al suo riuscire ad esprimere le sue emozioni con le parole.

E allora maestro Ughi, ci faccia la cortesia a tutti.
La prossima volta che roso dall'invidia si arrabbia,
prenda uno spartito vuoto,
lo riempia di note,
si metta il violino in spalla e ce lo comunichi con la musica.

Con quella lei è bravissimo, con le parole, un pò meno.


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