STORIE ITALIANE - FRANCA VIOLA

Pubblicato da FLAVIO |



Ci sono persone che fanno la storia e finiscono sui libri,
altre che la storia la scrivono ugualmente, con piccoli ma sovraumani gesti
e giacciono dimenticati sotto la polvere dei ricordi.

Una di queste persone è stata Franca Viola, nata ad Alcamo nel 1947.
All'età di 17 anni, questa ragazza venne rapita da uno spasimante respinto e da 12 suoi amici.
La ragazza venne tenuta segregata e violentata per 6 giorni fino alla liberazione.
Seconde le regole morali dell'epoca, una donna uscita da questa situazione,
e quindi non più vergine, avrebbe dovuto sposare il suo rapitore per " riparare " il danno
onde evitare il disonore per sè e tutta la sua famiglia.

L'articolo 544 del codice penale avallava il codice d'onore considerando lo stupro un atto contro la morale e non contro la persona.
Secondo questo articolo del codice, l'accusato di delitti di violenza carnale, anche su minorenne, avrebbe avuto estinto il reato nel caso di matrimonio con la persona offesa.

Contrariamente a quella che era la prassi usuale, Franca Viola non accetterà il matrimonio riparatore. Suo padre, contattato da emissari durante il rapimento, fingerà di acconsentire alle nozze, preparando con i carabinieri di Alcamo una trappola. Quando il rapitore rientrò in paese, con i suoi amici e la donna, i primi furono tutti arrestati dai carabinieri.

Subito dopo il fatto, tutta la famiglia Viola, che aveva contravvenuto alle regole di vita locale fu soggetta ad intimidazioni, il padre Bernando venne minacciato di morte con una pistola, la vigna rasa al suolo ed il casolare annesso bruciato.

Il caso sollevò immediatamente forti polemiche in Italia e fu oggetto di numerose interpellanze parlamentari. Durante il successivo processo la difesa tentò invano di screditare l'immagine della ragazza, sostenendo che avesse acconsentito alla "fuitina", ossia una fuga d'amore per mettere il padre di lei di fronte al fatto compiuto ed avere il consenso per un matrimonio riparatore, come era localmente ancora in uso a quei tempi.

Filippo Melodia verrà condannato a 11 anni di carcere.

Franca Viola diventerà il simbolo di libertà e dignità, in Sicilia, per tutte quelle donne che dopo di lei subirono le medesime violenze ed ebbero, dal suo esempio, il coraggio di "dire no" e rifiutare il matrimonio riparatore.

Franca Viola si sposò nel 1968, con Giuseppe Ruisi, un giovane lavoratore dipendente, con il quale si era fidanzata dall'età di 14 anni e che insistette per sposarla, nonostante lei cercasse di distoglierlo dal proposito per timori di rappresaglie. La coppia ebbe tre figli: si trasferì a vivere a Monreale per i primi tre anni di matrimonio, per poi tornare ad Alcamo.

Sempre nel 1968 i due sposi vennero ricevuti dal papa Paolo VI in udienza privata come gesto di solidarietà.

Giuseppe Saragat, allora Presidente della Repubblica inviò il giorno del matrimonio un regalo di nozze per manifestare la sua, e degli Italiani, solidarietà e simpatia alla coppia.

Dopo sedici anni dal fatto, l'articolo 544 del Codice Civile sarà finalmente abrogato con l'articolo 1 della legge 442, emanata il 5 agosto 1981 che abolisce la facoltà di cancellare una violenza sessuale tramite un successivo matrimonio.

La donna attualmente è nonna di 3 nipoti e ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni :

" Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé."

" Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. lo l'ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori. "


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1 commenti
  1. Anonimo 22 luglio 2008 alle ore 23:58  

    grazie alla tua testimonianzA HAI saputo dimostrare che non bisogna avere paura di chi opera nel male, e che bisogna ascoltare il proprio cuore per fare cio che e giusto fare domenico alcamo

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