ALFREDINO E L'ITALIA DENTRO IL POZZO

Pubblicato da FLAVIO |



Nel 1981 avevo 5 anni
Più o meno gli stessi anni che aveva un bambino che presto
sarebbe entrato nella più nere pagine di cronaca.
Alfredo Rampi, meglio conosciuto come Alfredino.
Alle ore 19 del 10 giugno Alfredino cade
all'interno di un pozzo artesiano a Selmotta
vicino a Frascati , lungo la via Vermicino.
Il pozzo , profondo 80 metri e largo 28 cm era misteriosamente scoperto.
Inizialmente il corpo del bambino era bloccato
a 36 metri di profondità e successivamente scivola di ulteriori 30 metri.
Il 13 giugno , dopo vari e inutili tentativi di soccorrerlo
un volontario , Antonio Caruso , calatosi a testa in giù
nel pozzo , nel tentativo di imbragare il bambino ,
non può far altro che constatarne la morte.

Il bambino viene ripescato dal pozzo 29 giorni più tardi
lasciando l'italia tutta attonita , dolorante , amareggiata.
Quella stessa Italia che per la prima volta aveva assistito
ad un accanimento mediatico senza precedenti ,
seguendo quella che viene ancora oggi considerata
la più lunga diretta televisiva italiana.
Le telecamere rimasero infatti accese 18 ore consecutive
con continui speciali del telegiornale del servizio pubblico
all'epoca gestito da un giovanissimo Emilio Fede.

Per la prima volta l'Italia assisteva in tv ad un dolore forte e privato
assueffatto dalle grida sempre più flebili del bambino ,
dal pianto della madre, dalla disperazione dei soccorritori.
Quei giorni , intorno a quel pozzo , ma seduti
comodamente davanti ad un tv c'erano 20 milioni di persone
a seguire il programma più seguito di sempre in Italia,
ancor più della finale Italia - Germania di un paio di anni dopo.

Quella stessa Italia che però seppe indignarsi
di fronte all'accanimento mediatico
e di fronte al " Non rispetto del dolore ".

Primi tra tutti , Renato Zero , che all'interno
di una sua celebre canzone piazzò ad arte riferimenti specifici.
«Se muore un bambino,/C'è un teleobiettivo!»
e ancora «Per carità, non staccare gli occhi mai dalla tivù».

Frasi sibilline che però non sfuggono e colpiscono
duramente le persone coinvolte.

La tragedia di Vermicino e di Alfredo Rampi
è una delle tante ferite dolorose ancora aperte
e senza un responsabile.
Mille ipotesi sono state fatte , ma nessun risultato
è stato ottenuto.
L'inchiesta si è diramata in mille direzioni ,
addirittura si pensò che Alfredo non fosse mai caduto
all'interno del pozzo, ma fosse stato calato
dopo essere stato narcotizzato.
Alfredo stesso , nelle prime ore di soccorsi
disse di non sapere dove si trovava , e come era finito
all'interno di quel pozzo.
Il suo corpo , al momento del ritrovamento
era perfettamente imbragato.
L'ultimo soccorritore testimoniò che quella
era l'imbragatura che aveva messo lui personalmente
ma i vigili del fuoco confutarono questa possibilità
escludendo la possibilità di tale precisioni in soli 28 cm a disposizione.

L'inchiesta venne chiusa senza colpevoli.

Chi ha la mia età ricorda bene quella vita spezzata
quelle ore in cui non si parlava d'altro
immagini seppure sfocate di un grande avvenimento tragico.

E nessuno ha dimenticato Alfredo Rampi e quel pozzo.
Nel 2008 i Baustelle dedicano una canzne al bambino
il titolo è proprio " Alfredo "

In queste ore , nel 1981
Alfredino perdeva le ultime forze
e moriva all'interno di quel pozzo , pozzo di nessuno
abbandonato da tutti , se non nei momenti in cui
andava davvero lasciato all'ombra dell'attenzione ...

Momenti che nessuno può dimenticare.



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